Sapori nobili affinati nel castello


Un castello medievale del 1300 nella campagna piemontese: è nelle sue cantine che stagionano i formaggi di culto della tradizione piemontese. È il castello di Macello, originariamente dimora dei Principi d’Acaja, che dominavano il Pinerolese. Le torri, il fossato con il ponte levatoio, il cammino di ronda con le feritoie, il porticato con il loggiato, gli affreschi raccontano una storia affascinante. E la storia continua nelle antiche cantine di mattoni a volta: dove nei secoli scorsi si conservavano le provviste per i banchetti di corte, oggi si affinano i formaggi nobili piemontesi, Tome speciali della tradizione e formaggi DOP piemontesi.


La stagionatura è fondamentale per conferire al formaggio una ricchezza unica di sapori, esaltandone le caratteristiche originali. E le tecniche non sono molto cambiate rispetto ai tempi del castello. Nelle cantine sotterranee, temperatura e umidità sono perfette per la stagionatura dei formaggi.
Sugli scaffali di legno, tra gli antichi mattoni del ‘300, i formaggi respirano l’aria della storia e della campagna piemontese, e si affinano con calma. Qui il tempo non conta. E dopo mesi e mesi nelle cantine del castello, questi formaggi riemergono da un lungo viaggio sotterraneo carichi di note aromatiche intense e ineguagliabili nei profumi e nei sapori.

Inventa in un attimo

Aperitivo

Fette di pane rustico guarnite con questi abbinamenti: Toma al Tartufo e frittata, Castelmagno e miele, Raschera e prosciutto affumicato, Toma Piemontese e noci, Bra Duro e lardo.

Taglieri

Ecco come creare un tagliere tutto gusto, per veri cultori dei grandi formaggi piemontesi. Partiamo dall’Italico e andiamo a crescere con Toma Buona e Toma al Tartufo.

Gourmet

Ispirazioni DOP: Castelmagno con composta di mirtilli, Raschera per mantecare il risotto e per la fonduta, Bra Duro a scaglie nelle insalate, Bra Tenero a caldo nelle frittate o sulla carne, Toma Piemontese per gratinare gli gnocchi.